Ehi, ci siete?, è rimasto qualcuno o siete tutti a godervi le meritate ferie?
La crisi vi ha morso i polpacci e siete costretti a squagliarvi in città?. Bene, consolatevi, non siete soli.
Scrivere un post sulle ferie estive è un pò come quando rientravamo a scuola a settembre e il primo tema che ti davano era “Parlami delle tue vacanze”, originale come le repliche della Signora in giallo.
Vivendo in un luogo di mare l’estate me la godo da spettatore. Senza l’affanno dei vacanzieri che si scannano per un posto auto libero in un parcheggio assolato come il deserto del Mojave, riesco a cogliere alcune sfumature che ad una prima occhiata superficiale possono sfuggire.
L’arrivo dei tedeschi rappresenta a tutti gli effetti l’inizio della bella stagione.
Ah, da noi con il termine “tedeschi” si indicano tutti coloro che hanno un vago accento nordico, in pratica, dal casello di Milano est fino alla casa di Babbo Natale, per noi sono “tedeschi”. Lo stesso principio vale per gli abitanti del continente africano. Nel nostro immaginario esiste un solo stato. Il Marocco. Chissenefrega se sono Nigeriani, Egiziani, Tunisini e via dicendo, per noi sono marocchini. Punto e basta. Non è assolutamente una questione di razzismo, è semplicemente pigrizia. Ha la pelle un pò più scura? È marocchino. Dalle nostre parti le tonalità di scuro non vengono percepite…forse discendiamo dai cani.
Insomma la nostra cartina politica del mondo è comprensiva di tre categorie principali di persone: gli italiani, i tedeschi, i marocchini…tutti gli altri sono semplicemente “stranieri”.
Questi vichinghi li vedi arrivare su macchinoni smisurati, tutti extralusso ma dai colori improponibili. Verde muschio sintetico, giallo mostarda o marrone ruggine, (che spesso è ruggine. E basta.)
Si saranno fatti duemila chilometri sotto il sole, vestiti come zampognari e per completare l’opera un bel copri-volante in pelo (l’animale sceglietelo voi). Praticamente scendono dall’auto che non sono sudati, schiumano proprio. Ma non ci fanno caso, ordinano un piatto di spaghetti alle vongole e un cappuccino e sono contenti così.
Confesso che sono stato titolare per dodici anni di un bar estivo e lì veramente ne vedi di tutti i colori. Certo che lavorare in un posto di villeggiatura è un pò come fare il ginecologo, lavori dove gli altri si divertono. Ma in compenso puoi farti un invidiabile bagaglio di esperienza sulle sfaccettature dell’animo umano.
Ogni anno, l’otto di Giugno arrivava sempre la contessa, avrà quasi novant’anni e nessuna fretta di passare a miglior vita, il suo uomo era un playboy e baciò anche la Vanessa (che non si è mai capito chi fosse), lei lo beccò sul fatto e non lo perdonò mai, lui finì in un ospizio senza il becco di un quattrino insieme ad una “certa” dottoressa.
L’integerrimo avvocato si manifestava la prima settimana di luglio, temuto e stimato, i primi cinque giorni andava in spiaggia in giacca e cravatta e la ventiquattrore, dal sesto giorno in poi lo trovavi a giocare a carte giù al bagno riviera sempre decisamente alticcio, toccava il culo alla cameriera e se lei si incazzava lui rispondeva “mi faccia causa” e ordinava un Biancosarti.
Il signor “G” sembrava uscito da un romanzo di Francis Scott Fitzgerald, uno pseudo riccone, che offriva da bere a tutti, arrivava già abbronzatissimo, millantava epiche scopate (si può dire “scopate”?, boh, magari diventa un post v.m.18, come i gratta e vinci) con fotomodelle da copertina. Probabilmente in gioventù sarà stato un bel bocconcino, ma ora sembra che abbia mangiato un cocomero intero. Senza tagliarlo a fette.
Un altro personaggio degno di nota era Sandokan (io lo chiamavo così), come direbbe Julio Iglesias ai tempi d’oro, era…un pirata ed un signore, faceva strage di cuori, però se per caso ti capitava di passare verso le sette e un quarto di mattina sulla spiaggia del bagno Venere, lo vedevi con le mutande della Billabong, con il riporto e l’artrite, pronto a partire per Mompracem in pedalò.
Poi finalmente ad Agosto arrivano mandrie di fiorentini. E loro fanno veramente come cazzo gli pare, parcheggiano sul marciapiede, pisciano continuamente in mare, ma stando in piedi sul bagnasciuga; in spiaggia si credono tutti Batistuta, organizzano tornei di beach soccer massacrandoti di pallonate e se per caso ti trovi sdraiato tranquillamente sul tuo asciugamano,ma pancia in giù, rischi di ritrovarti col manico di un ombrellone piantato nel culo.
Questi, a grandi linee sono i personaggi che affollano la mia estate.
Le mie vacanze invece sono, semi-programmate, nel senso che quando vado in ferie parto con i migliori propositi e una scaletta da seguire, poi finisce sempre che gran parte del programma va a farsi benedire.
Si, perchè in fondo le “meritate ferie” sono come il blues, ogni tanto è bello improvvisare.
(Alcuni personaggi citati in questo post sono frutto di fantasia, specialmente i fiorentini).
ah ah ah sei un grande!! il paragone barista – ginecologo è bellissimo!!
Grazie…storie di vita vissuta (per fortuna)
la storia delle partite a pallone in spiaggia fregandosene di tutto e di tutti è un altro must delle vacanze…io e i miei amici abbiamo sempre attribuito questa particolare attitudine ai liguri di estremo ponente…
Eh…invece è usanza comune anche dei toscani del centro tirreno…magari prima o poi organizzeremo un torneo a squadre. Mar Ligure contro Mar Tirreno, magari in campo neutro a Ibiza.
ottimo!! con una bella tunz tunz che fa tanto happy beach soccer
Di tutta questa frase ho capito solo… “Ottimo” 🙂
A Ibiza parlano tutti così!!
Esilarante…come al solito! 🙂
…e ora non mi dire che è un commento del bip! 😉
Lo sai che ti stimo moltissimo (vedi Pina Fantozzi :D)
Con simpatia…
S.M.G. (come promesso!)
Ahahah ok, è un commento eccezionale, come sempre…grazie Pina
ciao Ughino! 😀
Però son certa che non le hai mica capite le lettere puntate 😉
Certo che le ho capite, sono rinco, ma fin lì ci arrivo 🙂
io ci sono ancora neh!
le mie ferie partono lunedì e abitando a 5 minuti dalla spiaggia figurati se mi muovo 🙂
bellissimo quadro della realtà, grazie! 🙂
Le mie iniziano la prima settimana di settembre e abitando a 10 minuti dal mare mi farò 400 chilometri per andare sul lago…eeehh sono alternativo…che vuoi farci… 🙂
ti tiro le orecchie perché hai dimenticato una “n”. Dove? troppo facile, chi cerca trova!!! ahahhaa
l’estate…..i “mitici” tedeschi, ciabatta e calzino a vista, panzoni, birra incollata alla mano… quando arriva la pentecoste si fiondano in italia… non ti dico i danni che hanno fatto al mare dove vado io…hanno ridotto il centro e la spiaggia un cesso… letteralmente…. e questa cosa mi urta xè poi siamo sempre noi italiani ad esser criticati per come ci comportiamo all’estero..ma poi loro, si guardano mai?
Ok, grazie per aver segnalato lo spuntini della “n”, giuro che mi era sfuggita, ho rimediato. Per il resto…non ho assolutamente niente contro i tedeschi, quelli educati intendo.
immagino, pure io… c’era un austriaco che mi faceva il filo anni addietro…
sai avevo 10-11 anni.. e lui ne aveva circa 8….. XD
era un segno: mi devo dare alla ricerca di quelli giovani! ora tutto torna!
Già…giovani e austriaci…puntiamo su Mozart?
Oh, mancano i miei conterranei. I baresi che da una cinquecento escono in una decina (madre, padre, figli e nonni) con il gazebo e le sedie, i cocomeri e la teglia di parmigiana e il necessario per pigliare un po’ di polpi. Ma forse loro restano sul loro litorale schifando un po’ gli altri. Può essere.
Ahahah, si, effettivamente qui da me i baresi non vengono, però l’immagine che hai dato di loro rende bene l’idea, sembra una scena di un film di Lino Banfi degli anni ottanta. 🙂
Nel 2011 la faccenda non è cambiata, lo giuro. Vivono le domeniche d’agosto cercando di accaparrarsi un lotto (e sottolineo un lotto) di spiaggia.
Sto studiando il tuo blog, ci capisco “il giusto” (ma in questo periodo il mio cervello ha dei tempi di reazione altalenanti), comunque mi piace “abbestia”, non ho ancora commentato niente perchè non vorrei incrinare l’incanto con proclami del ca…ehm…inopportuni.
Per restare in vocabolario giovanile, take it easy!
Dopotutto è estate, i cervelli friggono e tutto è comprensibile! 😀
Ah bhe, se la mettiamo su questo piano…nella mia testa è sempre ferragosto, ogni tanto per stemperare la situazione, metto la testa nel cestello del ghiaccio 🙂
Certo che sei stato esposto ad una gran bella (?) Varietá di gente anche tu! 😉
…La Tedesca
Si, per un bel periodo ho subìto “l’esposizione”… Poi, ad un certo punto, mi sono messo la crema protettiva.
P.s. Bentornata, mi mancavano i tuoi commenti pungenti 🙂
Das begrüße ich.
bellissimo e divertente…
Grazie mille…benvenuta in questo luogo di perdizione…in caso di necessità premere il pulsante rosso e qualunque cosa accada… Niente panico 😃