FUORI ELENCO

Lavoro in un negozio, sì ok, non è una cosa particolarmente strepitosa da dire. Non è che lavoro alla Nasa o nell’area 51, lo so, ma il punto non è questo. Il punto è che lavorando in un negozio vengo quotidianamente a contatto con persone di qualsiasi tipo e questa è una cosa che non capita proprio a tutti. Voglio dire, gli astronauti della stazione spaziale, mentre sono intenti a girare con la tuta, il casco e tutto il resto intorno al pianeta non è che incontrano la casalinga di Voghera, per capirci.

Comunque, qualche giorno fa entra in negozio un signore sulla settantina, tiene qualcosa fra le mani, una sorta di libro antico e prezioso, di quelli che ti fanno ricordare le merende con le fette di pane e olio.͔«Buongiorno, ha bisogno?» «Buongiorno…ehm…scusi il disturbo…sarei venuto a lasciare…l’elenco telefonico».Ora, non so da quanto tempo non vi capita di vedere un elenco telefonico. A me sinceramente erano anni, molti anni. Il ricordo che avevo io era quello di un librone grigio che portava sulla copertina un monumento famoso della città a cui faceva riferimento. Nel mio caso alla provincia, perché dove abito io le grandi città sono come lo Yeti. Tutti ne parlano ma nessuno l’ha mai visto veramente.

Insomma, era qualcosa di importante e di ingombrante. Una volta mi è capitato di vedere l’elenco telefonico di Roma, sono rimasto sbalordito. Addirittura erano due volumi perché tutti quei nomi in uno solo non ci stavano. Un’infinità di persone, catalogate in scrupoloso ordine alfabetico, che poi se ne vanno in giro e scambiare la loro vita con quella degli altri, perché alla fine siamo tutti come le carte da gioco, ognuna unica e irripetibile, mischiati nel mazzo e pronti a giocarci la nostra partita in una briscola chiamata. C’eravamo tutti su quei volumi grigi, nessuno sfuggiva e se proprio qualcuno non compariva su quegli elenchi significava che era una persona particolarmente importante. Presidente della Repubblica, calciatore famoso, cantante e altre persone così. Cioè, non è che uno prendeva l’elenco e poteva telefonare a Sandro Pertini o a Michel Platini. Per dire. Ma a parte queste persone famose, il resto eravamo tutti lì sopra. Anzi, per essere sicuro di esserci cercavi il tuo nome e quando lo trovavi ti sentivi quasi importante, cioè, stavi su un libro. Il tuo nome e cognome era stampato su carta e mandato in giro per il mondo, roba da montarsi la testa.

Ecco, come dicevo prima, non so da quanto tempo non vedete un elenco telefonico. Io l’ho visto due giorni fa e sono rimasto senza parole. E’ un librettino in formato A5, tipo quaderno di seconda elementare. Più che un elenco è una lista della spesa, con pochi ingredienti. Una lista della spesa di uno che è a dieta ferrea ecco. Una roba tipo: Mario Rossi – Tofu – Carlo Verdi – pane integrale – Maria Bianchi e bacche di goji

Ma che fine hanno fatto?, tutti quanti intendo. Dove sono finiti tutti quei nomi che rendevano enormi gli elenchi telefonici? Non erano solo nomi e numeri, erano storie e le storie non sono mai da buttare via.Dove sono? Hanno rinunciato al telefono fisso?, sono espatriate?, sono cadute nel buco nero? Stai a vedere che hanno ragione i terrapiattisti e tutti quelli che erano nell’elenco sono caduti di sotto. C’è da perderci la ragione se ti metti a pensare agli elenchi telefonici.Da qualche giorno a questa parte guido con prudenza, non che prima fossi un automobilista scellerato, ma adesso quando entro in galleria rallento un po’ e cerco di allungare lo sguardo, così, perché non si sa mai, magari alla fine del tunnel cado di sotto e mi ritrovo di colpo fuori dall’elenco. Roba da perderci la ragione.