E’ nato prima Babbo Natale o Bruno Vespa?

babbo-natale-maniaco

E’ indubbiamente (quasi) Natale.

In questo particolare periodo dell’anno il genere umano si divide in due grandi categorie. Voi lo amate, lo aspettate per undici mesi con ansia e siete convinti che sia un periodo magico, giusto?
Ottimo. Siete festività-compatibili.

E’ splendido sentirsi così, immersi nella gioia degli acquisti, impazienti di addobbare la sala con festoni, ghirlande, angioletti, comprare l’abete i primi di settembre e piazzarlo fiero e maestoso vicino al divano già a metà novembre. C’è tutto un universo da vivere, fatto di regali, pacchettini, luminare, cene, panettoni aziendali e bottiglie di spumante. Ecco, se in questo tripudio di bontà, euforia, manicaretti e tanti cari auguri vi dovesse avanzare un briciolo di tempo, dedicate un pensiero, una parola gentile e una fetta di pandoro anche a noi: i festività-incompatibili.
Perchè, il nostro spirito natalizio è leggermente diverso. E’ vero, siamo incompatibili, ma ci stiamo lavorando su.

Di solito ci rendiamo conto che sta arrivando il Natale perchè vediamo Bruno Vespa che va a fare propaganda, quasi a reti unificate,al suo nuovo libro. Lo vedi dappertutto: a tutti i telegiornali, alle previsioni del tempo, ai programmi di cucina…Ieri sono entrato in un bar e ho chiesto un caffè macchiato, da dietro il bancone è spuntato Bruno Vespa dicendo “macchiato freddo o caldo?. A proposito, lo sai che ho scritto un nuovo libro?” Ecco, l’appuntamento con Vespa(siano), è seguito a ruota dal nuovo film di merda di Cristian De Sica, che dopo aver rotto le balle ai villaggi turistici di tutto il mondo, ora ha finalmente cambiato genere, niente più vacanze di natale, no, si è evoluto, ha deciso di rompere le balle proprio a tutti, in effetti, perchè limitarsi solo alle località turistiche?

Comunque sia, l’incombere della madre di tutte le festività, è per noi sempre motivo di ansia e spesso di liti familiari. Il nodo assoluto da sciogliere è sempre il solito: Natale dai miei, dai tuoi o da noi?. Questo argomento richiede spiccatissime doti diplomatiche, perchè creare tensioni insanabili ed essere estromessi dal testamento è un attimo. Il problema è che, per ogni festività-incompatibile c’è un intero nucleo famigliare che nutre sogni di zampognari, cornamuse e vestiti di babbo natale.

Insieme all’organizzazione logistica, viene il problema dei regali. Una tragedia per noi incompatibili.

Intendiamoci: ci piace fare i regali, anzi, ci piace il gesto di porgere il dono, ma non sopportiamo il gesto dell’acquisto, e non solo per mere questioni economiche.

Prima di tutto dobbiamo decidere cosa regalare, e più parenti abbiamo più testate nel muro dobbiamo battere. Di solito si cerca di prendere informazioni stando attenti agli apprezzamenti che vengono espressi, tipo “bella quella sciarpa…” perciò cari parenti e amici, occhio a quello che dite, perchè dal dieci di settembre in poi, siamo tutti con le orecchie alzate e potreste ritrovarvi sommersi di maglie e guanti. Per la serie “fai attenzione ai desideri che esprimi, potrebbero avverarsi”.  Se proprio non siamo riusciti a carpire informazioni utili (che nel mio caso avviene sistematicamente), facciamo la domanda diretta “cosa ti piace?” e di solito la risposta altrettanto diretta è “non mi serve niente”, che tradotto, sarebbe “ti ho fatto un regalo strepitoso e se tu non mi regali niente ci fai un figura di merda stratosferica”. Insomma, diciamocelo, è cattiveria bella e buona.

Perciò ci adoperiamo e con il morale di un cammello al polo nord, usciamo fuori con il termometro che segna meno due (ma ne percepiamo meno 127) e ci ritroviamo a naufragare in un mare di gente che da tanta parte delle vetrine il guardo esclude, come se non bastasse è tutto un tripudio di Jingle Bells e altre canzoncine di tal guisa cantate da Al Bano, che secondo me dopo l’Epifania viene smontato e rimesso in soffitta come gli abeti di plastica. Il pensiero corre veloce all’opzione “acquisti online”, ma visto che è il 24 (sera) i tempi di consegna non giocano a nostro favore. Comunque scegliamo il regalo, lo diamo alla persona di turno, emozionati e soddisfatti, con aspettative di apprezzamento altissime. Lui/lei lo scarta, lo scruta e…”ah, si, bellino, bellino, grazie” riponendolo di nascosto in un cassetto.

Vogliamo parlare di presepe e albero?. Ok, se ci tenete parliamone.

Il nostro albero è sempre lo stesso, da dodici anni a questa parte, lo riesumiamo dalla soffitta già con le palline appese ai rametti, è alto 12 centimetri, come puffo brontolole, con addobbi microscopici ma con al vertice una cometa a grandezza naturale.

Per non parlare del presepe: è fatto con statuine acquistate nel corso degli anni, da negozi diversi, comprese le ferramenta,  con il bambinello delle dimensioni di cicciobello, il bue e l’asinello in scala uno a centoventi milioni e tre scaricatori di porto di un metro e novanta che per arrotondare si vestono da re magi. Certo, se riesci a guardarlo dalla giusta prospettiva, tipo dalla cima dell’Everest, il complesso non è malaccio. Ecco, poi entri in casa del tuo vicino per fargli gli auguri, lui ti da una bottiglia di Cesarini Sforza e tu una di Bosca Anniversary comprata al discount per un euro e venti. Ispezioni la sua sala e vedi una perfetta ricostruzione di tutta la Terra Santa in scala 1:1 e un albero talmente grande che è visibile anche dalla Luna, come la muraglia cinese.

Per i compatibili il momento del pranzo poi è l’apoteosi del gusto. Nella mia famiglia andava di moda cucinare la faraona (non so perchè parlo al passato), che non ho mai capito che cavolo di animale sia, una gallina? una qualità di ovino? una mummia egizia?. Visto il sapore che aveva direi…risposta C. Con l’avvento dei vari Master chef, Clerici e sorella sfigata della Parodi, le abitudini sono cambiate (ecco perchè parlavo al passato): è tutto un fiorire di termini francesi, tipo “topinambur” e “sac a poche”. Il risultato è che continuo a non sapere cosa sto per mangiare, in compenso mi sta venendo la erre moscia.

Fosse per noi i preparativi per il pranzo natalizio si ridurrebbero ad un paio di sofficini di sottomarca preparati al microonde. Ma si sa, quando il Natale “comanda pietanza” noi rispondiamo solo….crostini!

Capite cari festività-compatibili? noi facciamo una fatica del diavolo per cercare di “natalizzarci”, perciò dai, dateci una mano, almeno a fare l’albero dai, appendete giusto un paio di palline, evitate di fare i preziosi e diteci che regalo desiderate veramente e se ci riuscite, non ci umiliate con un pranzo da centomila portate da far venire il magone a Joe Bastianich (vuoi che muoro?). Insomma, fate qualche cazzata anche voi, che so, fate finta di sbagliare apparecchiando la tavola con il coltello a sinistra. Cose così.

Dai. è Natale, siate buoni.

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64 pensieri su “E’ nato prima Babbo Natale o Bruno Vespa?

  1. Oh poveri natale-incompatibili … sembra quasi che ce la mettiate tutta davvero 😀 Sarò buonissima, guarda, chiudiamola qui che con voi ogni forma di comunicazione è impossibile. Tzè. E comunque il topinambur non è francese, ecco, tanto per dire.
    (ahahahahahahahaha)
    Ben tornato bischero 😉

      • Sì, arrivo il 24 sera, con la scopa, così già che ci sono vedo se funziona poi per il 6 gennaio. Fammi trovare: angioletto, capannuccia, nastrino, fiocchetto, chiodino, martelletto, colla, termopistola mignon con ricarica di colla siliconosa, forbici, scotch, rotolino porta scotch con seghetto metallico, glitter polvere, taglierino … e una bella tazza di tè 😀
        (ahahahah mi diverto un mondoooo!!!!)

      • Hai chiesto tu una mano, siamo mica qui a pettinare le bambole/smacchiare i leopardi/far ballare le scimmie … ecc ecc …
        Epifania, epifania, ho detto epifania, subito a pensare a capodanno tu …
        tzè …

  2. Ti ringrazio per il tuo outing che mi ha fatto sentire autorizzata a dire che anche io talvolta mi sono nutrita di sofficini fatti al microonde, ritenendoli per altro un piatto di mio gusto.

  3. Ahahah! Io sono festività-compatibile ma sono tanto per il fai-dai-te presepe ed albero compresi, sapessi pigiare l’uva mi farei anche il vino da portate in tavola il giorno di Natale (agghindata ma con riciclo di qualsiasi cosa si renda atta all’occasione). I regali…beh ma per quelli basta il pensiero: “cari zio, cugino, nonno, Ned Flanders (il tuo vicino di casa), vi ho pensato tanto oggi: Auguri!” …che ti questi tempi anche per dedicarsi un pensiero bisogna aspettare una ricorrenza!
    Un saluto 🙂

  4. Natale romano con mamma, dono solo alla nostra ragazza, presepe degli anni 50 con aggiunta di ghiabnde delle nostre querce, albero da 15 anni con palline rigorosamente di vetro sempre anni 50, palline di Paesi stranieri portate da amici in dono e quelle napoletane; quest’anno ci aggiungiamo le nostre che girano vertiginosamente.
    Natale, è sempre natale, vespa è sempre vespa, ogn’uno li guardi come vuole.

  5. Io temo di appartenere ad una specie idbrida. Sono fetività-semi-compatibile, vedi.
    Fosse per me, il Natale sarebbe ok. Davvero, non sto scherzando. Facio volentieri l’albero e installo il Presepe sempre sullo stesso mobile del salotto del Covo benchè io non appartenga alla religione di Francy. Certo, il mio Presepe ha dei dettagli poco convenzionali e forse spostare i Re Magi ogni notte per farli ritrovare ai miei in posizioni diverse ogni notte non contribuisce a sostenere la poesia che il primo Francesco voleva conferire alla rappresentazione… Ma questo è il meglio che so fare.
    Io sarei dunque compatibilissima al Natale, quindi, non fosse per i parenti rambici che mi tocca vedere per 72 ore di fila, tutti assieme per giunta. Son cose che segnano anche le Streghe forti e navigate come me. 😉

    Ora lascio il tuo blog e il tuo divertentissimo post. Ho lasciato Gaspare in salotto, agonizzante tra un soprammobile di swarovsky e una scarpetta d’argento.

    • Ahahaha magnifico, in casa mia invece il presepe lo facciamo sopra al mobile, decisamente in alto, perchè altrimenti il cane provvede ad annaffiare i pastori, certo è un pò scomodo addobbarlo, i personaggi vengono messi un pò a casaccio, ma d’altrone lanciandoli con la fionda più di tanto non si può fare.

  6. Orgogliosamente natale-incompatibile, da sempre. Dalla pubblicità satanica della Bauli al regalo (che devi fare, anche all’amica che ti sta sulle scatole, perché lei i regali li compra ad agosto e ti ricorda che lo fa per tempo), passando per gli interessantissimi servizi di alto giornalismo sul sabato di shopping. E si che sono nata in una famiglia natalizia all’estremo. No, non ce la posso fare. Quest’anno poi vedo ovunque gente che fa il conto alla rovescia prima di natale. No, abbiate pietà…

      • Grazie a te, mi sono fatta qualche risata; questo è un periodaccio… anche per via di questi “natalizzati”, che ci sono, li vedo sul serio, con la loro espressione disgustosamente… mah… felice? che si tengano i loro tortellini in brodo…

  7. ahaahaah, temo di essere piuttosto Natale- incompatibile visto che non lo aspetto più da tempo. c’è una marea di gente però che aspetta babbo natale ancora! convinta che arriverà. mah…. oh, magari gli scrive pure la letterina!

  8. Festività compatibile è un termine riduttivo per me. Sono un’entusiasta del Natale! Volo a 5 cm da terra. Però Pinocchio c’è un rovescio della medaglia per tutto. Io a Gennaio mi sento come se mi fosse passato un tir sopra, sono a pezzi, dovrai raccogliermi con il cucchiaino.

  9. A me piace l’atmosfera natalizia…ma quando tutti iniziano a far festa io mi ritiro nauseata dall’obbligatorietà della festa comandata, l’abito giusto, il posto giusto, mangiare fino a farsi schifo da soli, doversi divertire per forza… E così a Natale, Capodanno e similia io agognavo di essere al lavoro…un bel pò di soldi in più per lavorare le solite ore…e via la festa finiva…
    Da un paio di anni invece ricostruisco il Natale per il mio bimbo, e allora l’albero decorato insieme, la letterina scritta insieme, la ricerca esatta dei suoi desideri di bimbo e la gioia assoluta nei suoi occhi al momento dello spacchettamento… Io ho smesso di sognare da tempo immemore ormai…ma lavoro e costruisco il Natale perchè lui possa continuare a farlo, più a lungo possibile…
    E così, viva il Natale, per la luce magica che si disegna negli occhi dei bimbi!

  10. Secondo te cosa sono io…nonostante tachipirine antibiotici e cortisone sul divano l unico pensiero e’ stato… come antipasto una catalana accompagnata da fagottini agli asparagi caldi ci stara’ bene… besos

  11. Io son una natale incopatibile da così tanti anni e ho risolto il problema.
    Natale non esite.
    Non faccio regali.
    Non prendo regali (ho avvisato tutti i miei amici, da anni, anche se qualche recidiva cè)
    Non entro per tutto il mese di dicembre nei centri commerciali
    Il sabato e la domenica del mese di dicembre (o meglio fino al 24) ho un rapporto patologico conil divano (nel senso che non ci stacchiamo mai tra noi)

    ma soprattutto NON voglio diventare natale compatibile 😛

  12. No, cioè, articolo ottimo sai? L’unica cosa che non mi hai citato, ed è un grave danno per noi festività-incompatibili, è la presenza certa come la morte di Una poltrona per due in televisione. Ormai me l’aspetto. Mi viene il male se cambiano programmazione. Vuoi mettere? Dan Aykroyd ha ormai 70kg in più “de panza” e Murphy non fa più ridere da epoche storiche (dicasi Beverly Hills Cop). Ma non vederlo è una brutta cosa comunque.
    Ho il dubbio che, nella scala degli incompatibili trovo una collocazione tutta mia… non perché mi sento speciale, sia chiaro, ma piuttosto perché il presepe è ancora allegramente dentro uno scatolone di cartone in qualche punto imprecisato di un terzo scaffale dell’armadio e l’albero non entra a casa mia. O io o lui. Ho deciso di rimanere io.
    Scusa, sono arrivato nel tuo presepe e con tutta l’arroganza mi sono preso il posto nella mangiatoia! Esco e ritorno a fare il pastore.
    Buona giornata Pino!

  13. Natale vale soltanto per i ricordi di quando si era piccini, e il mondo sembrava fatto di zucchero e panpepato …poi ti accorgi che non è così, ma se ci pensi bene ti accorgi anche che è una ricorrenza religiosa e che il dono che ci ricorda è quello dell’Amore ( chiunque fosse quest’Uomo che ora con tanta confusione e consumismo ricordiamo, era uno che ci prendeva perché dopo 2000 anni e passa se le sue parole fossero ascoltate si starebbe tutti sereni…)
    vabbè sto commento non ci azzecca col tuo dire faceto, ma che ci voi fa…mi è preso così, nun me menà
    🙂

    • Si direi che il messaggio di fondo, quello originale, era notevole, indipendentemente dal contorno mistico. Ma anche quello dei “suoi colleghi” non era da meno. Grazie del passaggio, sei tra le mie migliori amiche bloggettare, te l’ho mai detto? 🙂

  14. Post grandioso! Consentimi, però, c’è una terza categoria, di cui faccio orgogliosamente parte, quelli che adorano il Natale, gli addobbi, i lavoretti manuali natalizi, e tutto l’aspetto poetico del Natale, ma odiano regali, parenti, esteriorità, sorrisi da Mulino Bianco! Io addobbo il primo dicembre, ho abolito i regali per tutti gli adulti, quest’anno mi sono tolta dagli zebedei pure la suocera e le sue cazzate e ho vissuto uno dei migliori Natali della mia vita: io, marito e prole. Casa blindata e Merry Christmas!

  15. io sono festività-compatibile, però non amo andar per botteghe a comprar regali, per niente.
    o meglio non per forza, soprattutto nella ressa convulsa dei giorni pre-festivi.
    detto ciò,ho abitato per un po’ in una fattoria e posso dirti per certo che la faraona un animale dal piumaggio molto elegante, nero a pois bianchi, ma tremendamente brutto nell’insieme…e fa un verso orribile. ma proprio orribile.

    • Comunque mi solleva il fatto di sapere che per trent’anni non mi son mangiato mummie egizie. Se ricordo bene mia nonna ne imitava il verso…una cosa tipo “Tumà tupà”, ma ho sempre creduto che si prendesse gioco di me. E della faraona.

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