Il Paese dei Balocchi

Questa sera questa sera, dopo undici rintocchi,
io vi aspetto tutti quanti nel Paese dei Balocchi,
perciò venite numerosi non perdete l’occasione,
è un paese piccolissimo assurdo con ostinazione.

E lo prometto vi prometto che,
non crederete a ciò che sta accadendo,
e mi direste che son pazzo se,
vi raccontassi come sta esplodendo.

C’è quel comico pentito che si è messo a far comizi,
e ripete come un mantra che rifiuta i sodalizi,
poi si allea con tutti quanti pur di stare in Parlamento
e ti manda a fare in culo se non dimostri apprezzamento.

C’è il bambino capriccioso che capisci a malapena,
ma si arrabbia e batte i piedi se non è al centro della scena,
vuole stare sulla giostra vuole fare il capotreno,
se lo sgridi lui ti guarda poi ti dice “stai sereno”.

E io vi giuro ve lo giuro che,
quello che dico non lo sto inventando,
entrate pure e capirete se,
è tutto vero o state sognando.

Poi c’è un marinaio incazzoso che ce l’ha con tutti quanti,
con i rossi i gialli e i neri ma di più con i migranti,
con le navi e i comandanti lui è sempre ai ferri corti,
farebbe navigare tutti ma tenendo chiusi i porti.

C’è un anziano condottiero che si crede un generale,
con il fard e i milioni punta dritto al Quirinale,
lui si sente un cavaliere proprio come Don Chisciotte
ma ormai è un Sancho Panza che si ostina ad andar a mignotte.

E io vi dico ve lo dico che,
questo è il paese che state cercando,
non dubitate e date retta a me,
che già lo vedo che vi sta piacendo.

Lungo il sentiero giù a sinistra c’è un funambolo sornione,
che cammina impaurito senza dare un’opinione,
cerca il consenso dei compagni mentre mette avanti un piede,
ma gli si legge chiaro in faccia che a ciò che dice non ci crede.

Poi c’è tutto un bailamme di giocolieri e saltimbanchi
che si muovono a casaccio come fossero dei granchi,
con lo scudo, con la svastica con la falce e col martello,
c’è la fata, mangiafuoco e quello del Grande Fratello.

Nel Paese dei Balocchi c’è un re senza corona,
che si sforza di trovare sempre una parola buona,
ma si sta rompendo il cazzo, detto senza virgolette,
e vorrebbe andare tanto a comprar le sigarette.

Nel Paese dei Balocchi c’è un popolo un po’ incauto,
segue sempre un pifferaio che lo incanta con il flauto,
a nessuno viene in mente di fare la rivoluzione,
l’importante è solamente dargli il gioco del pallone.

Ve lo ripeto, lo ripeto che,
questo Paese è la fine del mondo,
e resterete sbalorditi se,
ascolterete cosa sto dicendo.

E lo prometto vi prometto che,
questo è il Paese che state cercando
e mi direste che son pazzo se,
vi raccontassi come sta morendo.

Emanuele Luzzati Art

8 pensieri su “Il Paese dei Balocchi

    • Non vorrei fare una delle mie solite figure, non sono molto pratico qui sopra, ma mi pare di capire che hai condiviso ciò che ho scritto. Insomma, se così fosse…ecco, grazie. (E complimenti per il coraggio. Io non mi sarei condiviso, per dire. 😜)

  1. A me sì che viene in mente di fare la rivoluzione! E’ da aprile che lo dico che l’unica soluzione è la rivolta armata e che io sono pronta a partire anche subito. L’unico problema è che fare una rivolta armata da soli è un tantino complicato. Ma io comunque sono sempre pronta, fatemi un fischio e arrivo.

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