VAFFANCULO FRANCESCO

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Sono quello che ride,
quello che poi s’incazza
sono sempre distratto
quello senza corazza
devo ancora capire
questa vita cosa mi vuole dire

Sono quello che canta
Mentre guido da solo
E in questa giostra che gira
Cerco ancora il mio ruolo
In questo mondo che danza
Sento di non essere mai abbastanza

E non so cucinare
E mi perdo per strada
Sono un po’ Don Chisciotte
Però senza la spada
Faccio sempre fatica
A capire cosa vuole la gente che dica

Non sono mai puntuale
Non capisco l’inglese
E vaffanculo Francesco
Tu e le tue frasi sospese
Sento il tempo che vola
Con le parole che mi muoiono in gola

E non ho un cazzo da dire
A chi mi chiede consigli
Ho progetti a marcire
Dentro i miei ripostigli
E ho finito i cerotti
Per certi sguardi che sembran cazzotti

E mi sento stocazzo
Perché incastro parole
Mi sento come un bambino
Con le sue capriole
Ma scrivo solo cazzate
Spesso inutili come certe giornate

Forse sono normale
Forse solo un coglione
Forse sono felice
forse è disillusione
e ha proprio ragione
chi mi vuole cambiare
ma certi giorni, davvero, io non so come fare.

6 pensieri su “VAFFANCULO FRANCESCO

  1. Senti caro Francesco
    fammi dire una cosa
    tu sei un fiore di pesco
    e una spina di rosa
    tu che l’anima sfiori
    ma ricordi i dolori.

    Fresco come un bambino
    saggio come un vecchietto
    un prezioso rubino
    e un gentile folletto
    di parole maestro
    di pensieri assai destro.

    Ed allora mio caro
    bloggherino gentile,
    tu diamante assai raro,
    brezza primaverile,
    ora assai ti conviene
    ascoltarmi per bene.

    Se il Francesco mandare
    affanculo tu vuoi
    ti dovrai aspettare
    la vendetta mia poi
    e mai più ti azzardare
    il mio amico a insultare.

    Se ti azzardi ti avverto
    io ti tolgo il saluto
    ed in più in campo aperto
    in un occhio ti sputo
    e in men che non si dica
    non sarò più tua amica.

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