Come Marco Tardelli.

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Questo post nasce grazie ad un commento lasciato su questo blog da una persona che stimo molto.

Fumo e lacrime, un binomio indissolubile, due cose che non ti permettono di vedere con chiarezza la realtà, la intuisci, ne percepisci i contorni, ma non riesci a coglierla appieno. E secondo me non è un grosso problema.

Fumare e piangere, non si possono controllare, non ne andiamo fieri, ma fanno parte di noi, e se qualcuno ha da ridire, se qualcuno, per un motivo di cui non me ne puo’ fregare di meno, ha veramente da ridire, non so che farci, veramente.
Si piange e si fuma per le stesse cose, perche ci incazziamo, per darsi un tono, perchè siamo grandi. E fragili.
Si ecco, questo è il motivo vero. Si piange e si fuma per fragilità.

E le persone fragili non si riconoscono facilmente, non urlano, non sanno imporsi, muovono l’aria, ma lo fanno con rispetto, ridono, ma lo fanno nascondendosi il viso, non parlano, loro preferiscono ascoltare e prendere appunti, che potrebbe servire qualche frase ad effetto da tirare fuori al momento giusto, che poi…vai a trovarlo il momento giusto. Non controbattono, ma dicono “va bene” e ingoiano macigni.

Cantano, si le persone fragili cantano, e mentre cantano fumano, e piangono sull’ultima strofa de “La sera dei miracoli”.
Fanno cose strane le persone fragili, scrivono, ma lo fanno di nascosto, al riparo, e hanno ancora la Smemoranda del ’94 e ogni tanto la sfogliano e rivivono quell’estate, e magari non piangono, però si accendono una sigaretta.
Non fanno runore, non le senti arrivare e neanche partire e non fanno mai la differenza, come quella festa di fine anno a cui non sono andate e nessuno ha notato la loro assenza.

Amano, le persone fragili, ma non lo fanno vedere e nessuno saprà mai codificare la loro inquietudine, perchè loro sorridono e nascondono il viso e quello è il loro modo di dire “ti voglio bene…un po’ di più”. Stanno appese alle fermate del tram e sognano di perderlo, che magari qualcosa potrebbe cambiare. Ma non lo perderanno, lo sanno già e allorano nell’attesa fumano, piangono e nascondono il viso.

Camminano piano le persone fragili, si riparano al buio di portoni, studiano i passanti e si accendono una sigaretta e se ne stanno in silenzio ma vorrebbero urlare, si cazzo, per una volta vorrebbero urlare, come Tardelli, e uscire allo scoperto, con la loro maglietta azzurra e il numero 14 sulla schiena e non fermarsi, mandando a fanculo le lacrime e le sigarette.

Le persone fragili hanno una fottuta voglia di essere scoperte, hanno un bisogno disperato che qualcuno si prenda la briga di conoscerle. Veramente. Di spogliarle piano dai loro timori, di un qualunque angelo rinnegato, arrivato da chissà dove che si avvicina al loro orecchio sussurrando “io ti vedo”. E capire non c’è niente di così spaventoso nell’essere visti.

Forse non le vedi le persone fragili, o forse sono loro che non vogliono vedere te, nascondensosi gli occhi tra una lacrima e una boccata di fumo. Poi si nascondono il viso dicendo “va bene così”. E deglutiscono.

Ah si, quasi dimenticavo. il commento è questo “Mi hai fatto venire voglia di ricominciare a fumare, o di ricominciare a piangere, e, in fondo, non c’è molta differenza, sono due vizi e due cose “belle” alle stesso tempo, e tutte e due, se esageri, possono ucciderti.” E lui è Erre che, non a caso, ha smesso di fumare.

“La fragilità del cristallo non è una debolezza ma una raffinatezza.
Christopher McCandless

Sperando che ogni sera possa essere “la sera dei miracoli”.

70 pensieri su “Come Marco Tardelli.

  1. Non saprei io forse non le definirei fragili queste persone, rende l’idea ma in fondo non credo siano veramente fragili anzi credo abbiano una forza interiore veramente potente! Molto bello davvero!!!

  2. proprio questa mattina scrivevo sul ‘piangere’ e, questa, è per me una strana coincidenza…ma che dico, le coincidenze sono tutte strane! strane e particolari come le persone che piangono, si commuovono e si emozionano senza fingere. senza fingere. persone “con un cuore”, ancora capaci di vibrare e far vibrare. come chi dice “mi hai fatto venire voglia di ricominciare a piangere”, come chi fa tornare la voglia di piangere.

  3. Le persone fragili le vedo nascoste, a volte, dietro un carattere un po’ “ruvido”, a volte dietro scherzi e risate, per non far vedere le lacrime, a volte dietro il peggio per sfidarti a stargli accanto e dire quel “ti vedo” nonostante le tempeste. Per fortuna, anche se c’è carenza di angeli di qualsiasi tipo, qualche “angelo rinnegato” “rompipalle” esiste ancora, qualcuno che oltre a “vedere” quelle persone fragili, decide anche di mettersi in mezzo, tirare un po’ la manica e far prendere coscienza di quello che c’è, perchè non bisogna solo vedere ma anche intervenire prima che piangere e fumare diventino due vizi che possono ucciderti.
    Non basta solo dire “ti vedo”, bisogna anche avere il coraggio di prendersi cura delle persone, fragili o meno che siano.

    • Il mio concetto di “ti vedo” era esattamente questo, un “vedere” che è una presa di coscienza, un prendersi cura, un “io ci sono, nonostante tutto”.
      Grazie per essere passata di qua e aver lasciato un segno.

  4. Te l’ho già detto in privato quello che penso, caro mio. Non voglio aggiungere lusinghe eccessive, anzi, sono io quello lusingato per il fatto che tu abbia preso spunto da qualche mia parola (di poco conto) per scrivere un post così bello. Sei piano di sentimento, un po’ come Marco Tardelli e tutti quelli che ci mettono il cuore e la foga in quello che fanno, senza pensare troppo alle conseguenze. E c’è una bistecca che già fuma…

      • Che poi, oh, pare fatto apposta, con La Sera Dei Miracoli ci sono cresciuto, ho due fratelli di una decina di anni più grandi di me, che ascoltavano Lucio fino a consumare prima i vinile poi i cd, inoltre, uno dei due, musicista, la suonava e cantava continuamente, e credo che a casa sua ancora lo faccia. La Sera Dei Miracoli è nel mio lettore mp3, fra le più suonate, per intenderci. Volevo dirtelo, ciao caro! 🙂

      • Sono particolarmente legato a quella canzone, è un pò la mia coperta di Linus, e mi fa stare bene come poche altre cose al mondo. Mi fa piacere sapere che è apprezzata anche da te. Ciao caro 🙂

  5. “Le persone fragili hanno una fottuta voglia di essere scoperte, hanno un bisogno disperato che qualcuno si prenda la briga di conoscerle. Veramente. Di spogliarle piano dai loro timori, di un qualunque angelo rinnegato, arrivato da chissà dove che si avvicina al loro orecchio sussurrando “io ti vedo”. E capire non c’è niente di così spaventoso nell’essere visti.” ——-> è uno dei tanti periodi che mi fa sospirare….

  6. Ho smesso di fumare e ogni tanto però mi viene voglia di farlo, anche ora che ti sto scrivendo.
    Ho smesso di essere fragile e non mi manca mai…

    (bel post ed Erre è una bellissima persona, come te ❤ )

  7. “Le persone fragili hanno una fottuta voglia di essere scoperte, hanno un bisogno disperato che qualcuno si prenda la briga di conoscerle. Veramente. Di spogliarle piano dai loro timori, di un qualunque angelo rinnegato, arrivato da chissà dove che si avvicina al loro orecchio sussurrando “io ti vedo”. E capire non c’è niente di così spaventoso nell’essere visti.”

    io non fumo….ma piango e mangio nutella….
    e spero di riuscire a smettere prima o poi.
    mi consenti di ripubblicarlo da me?

  8. Ecco, potrei aver scritto io il commento di Diamanta … ma no, non ho ancora smesso di essere fragile.
    La smemo del 94 non vado a rileggerla solo perchè l’ho (appositamente) chiusa in solaio – chè in cantina era più facilmente raggiungibile e non andava bene.
    Certo che … quando ti ci metti ed escono post così è difficile poi non guardarsi dentro e piangere, aspettando l’angelo rinnegato che veda …
    Un abbraccio.

  9. Sono capitata qui per caso, neofita del mondo del “mi piace”, che peraltro non riesco ad amare, seguendo le tracce di uno dei pochi “mi piace” nati dall’empatia di una lettura piacevolissima. E arrivo qui, ad una lettura stupefacente. E proprio vero…mai dare nulla per scontato. Ah! già…anche le lacrime, credimi, possono essere perfette e dolci. Una volta fumavo, una volta piangevo . Una volta…dovrei dire…ero una persona fragile. Ora non fumo più ed ho conosciuto lacrime ben più dolci ma, in fondo, resto una persona fragile, anche se a volte nessuno, nemmeno io, lo riconosco.

    • Ecco…diciamo che il blog ha mutato pelle con il passare del tempo, quando qualcuno lo scorre ho le stesse sensazioni che provo nel momento in cui le persone sfogliano un mio album di fotografie: piacere ed imbarazzo.
      Ok, ora però vengo a sfogliare il tuo.

  10. Chebello chebello chebello. Te l’hanno già detto ma te lo dico anch’io. Se proprio devo pescare una tra le tante immagini che mi hanno colpito, la Smemoranda del 94 vince 🙂
    Però non ho ancora capito se veramente esistano persone forti e persone fragili… alcune delle scene che tratteggi secondo me trasudano una grande forza e amore per la vita.
    Chebello chebello chebello 🙂

    • Magrazie magrazie magrazie, effettivamente alla Smemo del 94 ci sono particolarmente affezionato….e non perché mi piaceva la copertina.
      Per il resto non so se esistono i forti e i fragili, forse sono semplicemente due facce di una stessa medaglia.
      Grazie davvero.

  11. Fanculo Pinocchio… Mi hai fatto piangere, cazzo! E ora vado fumare l’ennesima sigaretta…
    Non puoi scrivere ste cose…che sembra che mi sfondi lo sterno e mi tiri fuori l’anima…
    Questa sigaretta è colpa tua…e pensare che voglio smettere…ma non ci riesco…ovviamente…

  12. L’ha ribloggato su Crazy Alice in Wonderlande ha commentato:
    Ci sono pezzi, scritti da autori eccezionali, che quando li leggi non puoi trattenere le lacrime…te li senti cuciti addosso come una foto dell’anima fatta da uno sconosciuto, che non sta parlando di te, ma ti descrive meglio di te stessa…
    Questo è uno di quelli…leggetelo se volete conoscere qualcosa di me…
    Sarebbe stato sfacciato metterlo in sostituzione della mia pagina info…ma confesso che ne ho avuto la forte tentazione…
    A Pinocchio va tutta la mia sincera ammirazione per come riesce a descrivere con le parole i moti più profondi dell’anima…della mia anima, guarda caso….

  13. L’ha ribloggato su Il mio vivere in poesiae ha commentato:
    Le persone fragili hanno una fottuta voglia di essere scoperte, hanno un bisogno disperato che qualcuno si prenda la briga di conoscerle. Veramente. Di spogliarle piano dai loro timori, di un qualunque angelo rinnegato, arrivato da chissà dove che si avvicina al loro orecchio sussurrando “io ti vedo”. E capire non c’è niente di così spaventoso nell’essere visti.”

  14. Lo sguardo silenzioso ti segue come tela di ragno. Un legame rispettoso degli spazi nei quali coltivi i tuoi timori. Che poi a ben guardarli, attaccati a quel filo elastico e semitrasparente, non sembrano nemmeno così minacciosi.

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