La piadina degli addii.

addii

Ogni tanto succede che debba salutare qualcuno, talvolta per scelta mia, altre volte per scelta altrui.

Confesso, che fra le due ipotesi preferisco la seconda, si, è sicuramente meno impegnativa, magari ugualmente dolorosa, ma sapere che l’artefice di tale distacco non sono io mi rincuora.
Può sembrare un concetto egoistico, e forse lo è, però essere dalla parte di colui che subisce mi fa sentire meno responsabile, è un pò come dire “prendo atto della tua decisione, accuso il colpo, ma non posso farci niente”.
È una condizione in cui mi è capitato di trovarmi, non posso fare altro che stringere l’altra persona in un abbraccio e augurarle buon viaggio della vita.

Ma dover essere io a prendere questa decione, bhe, lì è un’altra storia.
Partiamo da un principio: odio gli addii. Siano essi amichevoli o burrascosi. Non trovo mai le parole giuste, balbetto, distolgo lo sguardo, cerco di stemperare la sacralità del momento con qualche battuta idiota. Le parole mi muoiono in gola soffocate da quel maledetto nodo che non ne vuol sapere di sciogliersi.

Ieri è successo. Solo che invece di salutare una singola persona, ho saluto un gruppo. E ammetto che nonostante mi fossi preparato all’evento in modo scrupoloso, cercando di studiare gesti ed espressioni, ecco, nonostante tutto questo…è andata malissimo.
Passare una giornata insieme a loro, scherzare davanti ad una piadina e parlare di progetti futuri con la consapevolezza che non saranno comuni, è stato quasi surreale.

Ci sono addii inconsapevoli, non mi riferisco alla perdita di una persona cara, ma a quelli che a pensarci dopo ti sembra strano essersi perduti così, chi l’avrebbe detto che quella sarebbe stata l’ultima volta che vi vedevate, a saperlo avresti fatto cose diverse, detto parole più prfonde e invece così non è stato e un po’ ti rode che quella persona possa portarsi dietro un ricordo di te così leggero. A pensarci bene, sono i migliori nessuno dei due lo sapeva e non c’è stato bisogno di dire altro.

Poi però ci sono gli addii concordati e quelli sono davvero tosti. C’è chi si prodiga in strette di mano, per trattenersi ancora, chi lascia un saluto veloce e se ne va senza voltarsi indietro, che se lo facesse non partirebbe più, chi si allontana con il viso voltato verso quelle facce, per imprimersi a fuoco nella mente quegli sguardi, chi tira su una valigia di speranze saltando in corsa sopra un treno.

E allora lo ribadisco: odio gli addii. Non credo alle promesse di un nuovo incontro, al giuramento solenne di conversare al telefono, dei “se passi da queste parti vieni a trovarci”. Frasi dette per alleviare il peso del distacco.

Io di solito ringrazio, lo faccio veramente con il cuore, perchè mi sento in debito, anche se loro soridono, anche se loro mi guardano e non capiscono, ringrazio perchè ho già la pena di star lontano, ringrazio per non dire “mi mancherai”. Ringrazio perchè abbiamo mischiato un po’ le nostre vite e, che lo vogliamo o no, non siamo più quelli di prima. Tutte le persone che abbiamo incontrato sono la risposta quando ci chiederemo se siamo esistiti per davvero.

E allora non mi rimane che mettere un sorriso preso a nolo e trovare la forza di dirlo, una volta per tutte: fai buon viaggio della vita.

Ogni stagione è legata all’altra, incontri e addii formano il cerchio, il sacro centro è la nostra armatura, dove tutto cambia, tutto è eguale. ”
Marion Zimmer Bradley, L’alba di Avalon.

P.S. Dedicato ad un gruppo di persone straordinarie con le quali ho trascorso due anni vissuti a pieni giri. Ragazzi…keep calm and tenete botta.

48 pensieri su “La piadina degli addii.

  1. Ciao carissimo Pinocchio, mi sono intristita molto leggendo questo tuo articolo. Avrete avuto i vs. buoni motivi per farlo, ma vedrai che se si è chiusa una porta, si aprirà per te un portone! Sono molto triste in questi giorni per vari motivi anche di salute. Stamane ad es., mi han tolto 5 provette di sangue per esami che dovevo fare da molto tempo. ti vorrei, se posso, chiedere di venire a trovarmi nel nuovo sito, in moda tale da poterci divertire e scambiare opinioni costruttive oppure scherzose. Scherzare e ridere è una formula magica per il sereno vivere, io ti aspetto. ci posso contare? Fabiana Schianchi.

  2. Nella vita ci sono persone che restano e che vanno e questa è una verità che non si può combattere. Però per ogni addio avrai la possibilità di un nuovo incontro e bisogna sempre guardare positivamente a ciò che si ha di fronte al cammino, poi qualcuno lo ritrovi strada facendo e, alla fine, a meno che uno non muoia, se qualcuno scompare dalla tua vita dopo un addio allora vuole dire che non doveva farne parte 😉

    • Esatto, è un pò come quelli che dicono “mi sono iscritto ai social così posso ritrovare persone che non sento da vent’anni”…ecco…se non le sento da vent’anni significa che non le voglio sentire…e viceversa.

  3. Certi addii non sono veri addii.
    E ringraziare per qualcosa che ci è caro, che ci fatto compagnia, è un gesto che non tutti sanno fare.

    Se certi addii non sono veri addii è solo perché quel grazie che arriva dopo non segna una fine, uno stop, ma è solo una nuova partenza.

    Certi addii valgono la pena proprio perché non sono veri addii.

    “Se sapessimo com’è il futuro non avremmo voglia di alzarci la mattina”

    Io ti abbraccio, Pinocchio.

    • La mia speranza è proprio questa: che ogni addio non sia definitivo. Alcuni non lo sono, altri si, l’importante e riuscire a lasciare qualcosa di buono, anche un piccolissimo ricordo positivo, in ogni persona che ha incrociato il nostro cammino.
      Ti abbraccio anch’io…molto volentieri.

  4. Gli addii creano dentro di noi delle tempeste emotive enormi. Ancora di più quando bisogna dire addio a qualcuno con il quale abbiamo condiviso un percorso. È come se ci sentissimo svuotati di una parte importante. Ti abbraccio caro, un bacione…

    • No…in questo caso è un allontanamento, prendere due percorsi diversi, ma cercare di mantenere intatti le esperienze che ci hanno legato in questo tempo.
      In altri casi….(alcuni casi)…forse si…forse non è obbligatorio, ma è sicuramente consigliabile.

  5. Che posso dirti il distacco fa male sempre, quando accade a me ho imparato a pensare: ” che il nuovo per arrivare ha bisogno di spazio e bisogna lasciar andare qualcosa di vecchio”.
    Non è che faccia meno male, ma la speranza di qualcosa all’orizzonte che potrà darmi anche di più, mi fa sentire meno l’amarezza dell’addio

  6. Almeno hai provato a prepararti, ma come si fa? E poi, hai visto, non è servito a niente. Per certe cose non c’è preparazione adeguata, anche se credo che in fondo un addio, tranne quello che ci porta nell’aldilà (che, ok, non esiste ma era così per dire), possa non essere mai una fine. Finché resta un ricordo, anche negativo, l’addio ha la speranza di diventare qualcos’altro. Se buono o no, lo decideremo noi.

  7. Mi hai commosso , bestiaccia! Ti pare il caso? mi fai sempre sorridere e stasera mi commuovi!
    Uffa! Anche io odio profondamente gli addii, a volte sono necessari e allora li tollero a malapena.
    Ehi, amico…più ti leggo e più sono contenta di averti incrociato su queste vie virtuali, te lo dico di cuore! Un abbraccio e ….avanti tutta! 🙂

    • Ecco…ora mi fai sentire in colpa….mi sento costretto a dire qualche cazzata per pareggiare il conto.
      Sono felice di fare questo cammino insieme a persone come te…si, quelli che senti in sottofondo sono violini.
      Un abbraccio.

  8. Sì, gli addii sanno far male e concordo quando dici che, pur preparandosi, poi si va a rotoli perchè le sensazioni che vorresti tenere a bada fanno la loro strada comunque.
    Ma la vita è fatta anche di addii e di nuove partenze. Quindi buon cammino a loro e altrettanto a te. Resta la strada fatta insieme che vale più del momento dei saluti finali.
    Un sorriso, ciao.

    • Non riesco a nascondere neanche una macchia di sugo sulla camicia, figuriamoci le emozioni. Lo so, ci sono addii, partenze e nuovi incontri, alcuni lunghi ed altri meno, ma tutti lasciano qualcosa.
      Un sorriso a te, e grazie per essere passata di qua.

  9. Infatti non è mai facile dire addio, voluto o no, poi se si sta bene con quelle persone….ma la vita è anche questo, addi, ma anche nuove conoscenze. l’importante è tenere stretto ciò che di più bello ci hanno dato.

    • La penso così anch’io, la speranza di nuovi incontri non allevia comunque il dispiacere, ma è giusto così, ognuno ha il diritto di seguire la propria strada, sperando di incontrare persone che rendono più piacevole il cammino.

  10. ‘Tutte le persone che abbiamo incontrato sono la risposta quando ci chiederemo se siamo esistiti per davvero’ … lo penso spesso anche io quando mi chiedo come mai abbia il terrore di dimenticare persone, fatti, cose, emozioni. Per me il dolore del distacco nasconde la paura di perdere la memoria del passato e allora quello sì che sarebbe un vero addio!
    … guarda che anche se non commento ci sono sempre eh!!! 😉 ti auguro ogni bene per il tuo nuovo inizio … qualunque esso sia!

    • Buonasera simpatico Pinocchio! Con tutti i commenti belli e simpatici che hai ricevuto, non è che la piadina sta diventando fredda e un poco duretta?? Passa a trovarmi quando hai finito di mangiarla! Simpaticamente, Fabiana.

    • Diciamo che il corso della vita porta a salutare alcune persone e a incontrarne delle altre, con una parte di esse basta un niente per riprendere da dove ci eravamo lasciati. Anche a distanza di anni. È la memoria delle piccole cose.
      Vai tranquilla, mi fa piacere che tu ci sia, qui sei una delle mie piccole (grandi) cose.
      Grazie per l’incoraggiamento. Un abbraccio.

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