
Ci sono persone che più di altre hanno bisogno della loro camera del silenzio.
Sono quelli che hanno il buio in fondo agli occhi un po’ più nero, il miele sul palato un po’ più amaro, il mare dentro dentro all’anima più profondo.
Quelli che si perdono dentro un’illusione, che tutte quelle parole nella testa fanno un gran rumore, che vi passano vicino lungo i marciapiedi, ma non sanno neanche loro dove son finiti coi pensieri.
E li vedi seduti in una stanza a fissare un muro, perché non sapendo più dove guardare, si sono rifugiati dietro un orizzonte da inseguire, perché fa male sentirsi fuori posto e non poterlo dire e allora è meglio non avere sguardi da giustificare, sono note sparse sopra un pentagramma senza concerti in cui poter suonare.
Sono quelli che respirano a fatica davanti ad un sorriso inaspettato, perché temono di sgualcire quei secondi di bellezza assoluta che svanisce, quelli che non sanno dove andare ma è tutto perfetto, che non è mica la prima volta che vanno in giro per istinto, che anche se si perdono ormai non ci fanno più caso. E vanno a senso.
Quelli che restano in silenzio perché poi lo sanno, che a parlare da soli un po’ ci si confonde, mentre tutti gli altri fanno la loro parte, loro sono bolle di sapone dentro un vento forte, che basta un gesto insolito per farli svanire.
Sono quelli che fra le loro pareti sanno cosa fare, ma se li metti davanti ad uno sguardo, vorrebbero scappare o incarcerarsi dietro ad un paio di occhiali scuri per poter respirare, quelli che non hanno quasi niente da farsi perdonare, ma nonostante tutto vorrebbero non farsi notare.
Sono quelli che smaniano per provare a parlare, ne hanno un bisogno infinito, ma non è da tutti riuscire a sostenere un ideale senza lasciarsi trucidare dalla paura di non essere all’altezza di aprire bocca ed iniziare a sparare. Sono quelli che chiudono a doppia mandata e gettano la chiave, perché far uscire parole è come stare nudi davanti ad un tribunale, “e signor giudice io nego tutto, lei è un uomo che ha studiato, non le ho mai detto “amore tu mi manchi”, io l’ho solamente urlato”, ma nessuno l’ha sentito, che certe grida è meglio ignorarle, che certe donne non si meritano di fare le infermiere ad un matto, che certe volte è meglio non parlare perché quando va tutto bene non serve dirlo. Quando va tutto bene è meglio non saperlo.
Sono quelli che si sono chiusi fuori dalla confusione, per non sentire il peso di chi vuol sapere, di chi ti chiede se stai bene solo per fare conversazione, ma se poi rispondi non ti stanno neanche a sentire; sono quelli che saprebbero volare, che danno un peso alle parole, che davanti a certe labbra il fiato non ne vuol sapere di riprendere ad uscire.
Ci sono persone che hanno bisogno di rifugiarsi nella loro stanza senza nessun rumore, , dove nessuno li potrà mai trovare, dove osservano il mondo per poterlo affrontare, dove si guardano dentro per capire se va tutto bene, che si trovano sbagliati ma se ne fanno una ragione. È il posto in cui devono imparare a nuotare perché per stare a galla in questo mare devi riuscire a regalarti un sogno,
Ci sono persone che hanno il fiato in salita un po’ più corto, che ci sfiorano lungo i viali ma sono un po’ più lontani, che tengo gli occhi un po’ più chiusi per restare nella loro stanza, un po’ di più.
Ci sono persone che parlano poco, sorridono piano, soffiano i dolori un po’ più lontano da qui.
Continuano a sfiorarci, continuano a sorriderci, continuano a ripetere che stanno bene. Ad ogni passo muoiono un po’. Ma l’importante è non saperlo.
(Questo testo è stato ispirato da un po’ di musica, qualche chiacchiera sparsa e da un post di Harahel, anche se lei non lo sa)
“Si dice che ogni persona è un’isola, e non è vero, ogni persona è un silenzio, questo sì, un silenzio, ciascuna con il proprio silenzio, ciascuna con il silenzio che è.” José Saramago, La caverna
Questa canzone non ci combina niente, lo so, ma mi piaceva…e quindi eccola qua.
tu mi fai piangere ed io ti ringrazio
Io ringrazio te perché riesci a cogliere sempre il lato più profondo dei miei post. Un abbraccio.
L’importante è non saperlo…grande Pinocchio!
O fare finta che sia così. Grazie davvero.
Ne conosco una.
Già… Anch’io.
Siamo un pò tutti così, anche quando cerchiamo di confonderci nel rumore della folla
Esatto, qualche volta abbiamo tutti bisogno di passare inosservati.
Io sono onoratissima e felicissima di aver ispirato un post del genere (senza saperlo). Devo dire che mi ci ritrovo molto in quelle persone. Quelle persone che non tutti riescono a vedere davvero. Bello Pinocchio!
Grazie, confesso che avevo un po’ di timore a citarti, quando scrivo cose che mi riguardano da vicino non so mai come possono essere giudicate. Sono davvero felice che ti sia piaciuto. È bello farsi ispirare da post come i tuoi.
Personalmente Pinocchio trovo che tu sappia scrivere post bellissimi anche senza ispirazione! 🙂
Buona giornata!
Bell’articolo…mi fa riflettere molto!
Grazie, ho impiegato un bel po’ di tempo a scriverlo, se addirittura riesce a far riflettere direi che ho raggiunto il mio scopo. Un abbraccio.
Grazie..te lo devo. e potrei spiegarti ogni singola ragione per farlo…ma io che di parole ne faccio sempre la mia voce ora scelgo di godermi il silenzio, questo silenzio che sono.Soltanto grazie!
Ti abbraccio
Giusy
Credo che certe cose non abbiano bisogno di spiegazioni, ne sminuirebbero il valore, perciò, va bene così. Grazie a te per la bellezza del tuo silenzio.
Come sempre riesci a travolgermi con le tue parole
grazie
Questi complimenti così diretti mi imbarazzano non poco, ma mi fanno un piacere infinito. Grazie a te.
Ma davvero l’importante è non saperlo? Non staremmo meglio tutti se un po’ ne avessimo cognizione?
Bellissimo post, come al solito.
Diciamo che il senso era “l’importante è non farlo sapere”, ma la tua osservazione è comunque calzante, credo che ci siano alcuni aspetti del nostro animo che non vorremmo mai far uscire allo scoperto. Grazie per essere passato di qua.
E’ un piacere passare di qua.
Che post, Pinocchio!
E quando leggo post cosi belli mi sembra quasi di sporcarli con le mie parole. Ti dico, quindi, solo grazie.
Sentiti libera di commentare come e quando vuoi, le tue parole mi fanno sempre molto piacere. Un abbraccio. Grazie a te.
Non credo che non si sappia… ma che sia più facile far finta di non sapere. Comunque penso che quando sono tante le cose da dire, forse si farebbe solo una gran confusione parlando…il silenzio spesso aiuta a far chiarezza…
Buon pomeriggio.
Spesso il silenzio è l’unica arma che abbiamo per farsi capire davvero.
vero 🙂
Ti leggo e sto in silenzio, chiusa nei miei pensieri, ti leggo e fa bene anche a me leggerti…bene, insomma, dai…ci siamo capiti, no? Ti abbraccio, amico mio … Piove, piove sempre…qui!
Un mio amico tempo fa ha scritto:
“Non ho mai amato il Mondo
perchè il Mondo non ha mai amato me.
Forse.
Ora viene a bussare, piano, alla porta del mio animo,
e io l’accolgo con un sorriso.”
Questa bellissima semplice poesia, a mio avviso, rende bene ciò che queste persone possono provare, nel silenzio della loro stanza. Ma parla anche di speranza. Sentirsi soli è uno stato dell’anima, molto più che esserlo, soli. Ma io amo pensare e credere che ci possa sempre essere qualcuno dietro l’angolo pronto a prenderci la mano.Basta voler continuare a camminare…
La poesia in questione è perfetta, direi che il segreto di tutto è non fermarsi. C’è sempre un angolo in cui svoltare.
sono entrata varie volte oggi a leggere qui, ma ogni volta non trovavo le parole circondata di rumori delle mie esistenze, vorrei dire e non posso, a volte succede. Ho avuto un ricordo allora. Mi è capitato di entrare in una stanza ‘installazione artistica’ dove non si poteva sentire alcun suono da fuori era tutto buio e c’era solo il tuo respiro,
angoscia o liberazione…
Direi che quella sarebbe la stanza ideale di questo post. Senza ombra di dubbio. Per quanto riguarda le parole, non preoccuparti, sentiti libera di esprimerti come vuoi.
P.s. Scusa il ritardo nella risposta, ma ero in ferie in una zona senza segnale. Sono rietrato da poco nella civiltà. O forse no.
Le ultime parole. Una vita. Piango.
Le ultime parole sono quelle che mi rappresentano meglio.
Dividiamo il pacchetto dei kleenex?
Te li passo ☺️
(dal chiuso delle mie quattro mura e del mio silenzio ti dico che queste parole sono meravigliose e arrecano sollievo, grazie)
G.
Cavolo, così mi spiazzi…. Non ero preparato ad un commento del genere. Grazie infinite.
I miei migliori amici sanno di musica e di silenzio . È nello stare insieme senza dire una parola che li sento profondamente miei.
Già, di musica e di silenzio. Di una chitarra che trasmette i tuoi pensieri, di accordi improvvisati, di melodie che ti riportano a momenti di vita. E la voce che esce un’ottava più bassa. Ma tanto nessuno sente. Te lo puoi permettere. Grazie, ha espresso un pensiero meraviglioso.
Io resto in silenzio perchè questo tuo scritto mi ha lasciata senza parole e riempito la mente di tante immagini.
sherabbraccicari
Apprezzo il tuo silenzio e sono felice di aver sollevato i tuoi pensieri.
Unabbraccioenorme.
Bello e l’impegno si percepisce. Ben scritto ed anche molto sentito
Grazie, effettivamente mi è costato un po’ di fatica buttare giù queste parole, mi fa piacere che si sia colto il senso.
C’é un po’ di me in queste parole.
E questa è una cosa che mi piace davvero, quando qualcuno si ritrova in quello che scrivo, giuro, mi sembra quasi impossibile.
Grazie.