Cesare è seduto in veranda e fuori piove, Il sigaro cubano sta morendo nel posacenere insieme ai suoi pensieri.
Cesare che suona il pianoforte in una stanza chiusa, dedica canzoni improvvisate ad un’amante di vent’anni fa, perduta tra gli incroci della vita. E sorride quasi assente delle immagini che si affacciano alla mente, mentre corrono le dita fra le note in bianco e nero.
Lui scorre con le mani e torna al primo giorno, in un vento di novembre che pioveva a perdifiato, la intravide lì sul molo la sua donna dei sospiri, sarebbe stata per dieci anni la sua “sposa del vento”.
Furono anni senza sosta, di un amore per cui lottare e quei giorni come artigli li ritrova tatuati sulla schiena della sua anima irrequieta.
Furono istanti da succhiare, da lasciarsi trasportare, di rugiade sulla lingua.
E ricorda Cesare, le parole dette piano, le carezze a mezzanotte, le risate su in terrazza, alle soglie di una notte da baciare. E ricorda e sorride e suona perso nei pensieri. Quei tasti sfiorati lievemente regalano arpeggi di emozioni.
E tornano alla mente i passi leggeri e trasognanti fra i giardini di Granada, lo stupore e il cuore in gola per le strade di Lisbona, i profumi e gli acquazzoni di una chiesa a Barcellona. Sempre tenendosi per mano.
E ricorda la sua fine senza addii, senza poterla salutare, senza dirle “resta ancora, giusto il tempo di una vita”. Lei svanì senza un motivo, lasciò solo due righe scritte a mano fra il centrotavola e il caffè “le storie d’amore devono finire finché ci amiamo davvero, perché solo così continueremo ad amarci per sempre”.
Cesare respira nella pioggia di Novembre, il sigaro cubano ormai è solo cenere, l’odore delle note al pianoforte si ostina a complicare l’aria del tramonto. Lui sorride con lo sguardo alla vallata, vede squarci di giornate ormai lontane, ma in fin dei conti, gli anni sono solo dei momenti. Tu sei sempre stata qui davanti.
Inizia a fare freddo lì in veranda, adesso è tempo di rientrare.
“Non piangere perché qualcosa si è conclusa, sorridi perché è successa” Gabriel G. Marquez.
Perchè ognuno ha la sua storia ed un ricordo suo soltanto. The Story – Brandi Carlile
E’ giusto, dovremmo sempre essere grati per quello che abbiamo avuto, ma quando è stato un sentimento vero e forte la fine porta sempre dolore, solo quando riusciamo ad accettare il dolore allora possiamo sorridere dei ricordi che faranno sempre parte di noi.
Bellissimo post come sempre, ti auguro una buona giornata 😊
Date: Wed, 3 Dec 2014 07:42:33 +0000
To: silvia-1959@live.it
Credo che certe emozioni resteranno indelebili, come certi dolori, di solito il tempo esalta i primi e sbiadisce i secondi. Per fortuna.
Grazie davvero. Un abbraccio.
La pioggia ispira sempre belle immagini..spesso malinconiche,ma evocative.
Una curiositá..ma quello che scrivi é ricordo,fantasia o verosimile?
Direi che contiene i tre aspetti, mischiati fra loro, non chiedermi di scendere nei dettagli, non lo farei neanche sotto tortura. Allora il primo aspetto inizia da… 😜
Grazie per essere passata da queste parti.
figurati..non te l’avrei mai chiesto 🙂
Ahahah lo so, stavo scherzando. Comunque sì, c’è sempre un po’ di me nei miei post.
Un abbraccio.
Mi tuffo nel tuo brano e mi resta appiccicato un dolore che conosco fin troppo bene…
Ti abbraccio
Grazie amica mia, grazie davvero, è sempre un grande piacere ricevere i tuoi commenti. La mia autostima sta facendo le dapriole.
Ti abbraccio anch’io.
Meraviglioso.. Meraviglioso come sempre..Hai il dono di farmi “Entrare” nelle tue Storie..
Grazie Donata, sono storie che nascono quasi per caso ed è un piacere sapere che possiamo camminarci dentro, insieme a persone come te.
“le storie d’amore devono finire finché ci amiamo davvero, perché solo così continueremo ad amarci per sempre”
[…]
Già…😊
Intenso ed a tratti struggente. Che dire? Brav!
Grazie davvero.
La vocale mancante è “O” 😜
dritto al cuore…come sempre,
buona giornata,
Barbara
Grazie Barbara, è bello sapere che ciò che scrivo viene apprezzato.
Sì, decisamente bello e inaspettato.
Tristissimo….di quella tristezza che prende alla gola, fin quasi a soffocare. Eppure bellissimo….come un centrino con merletti dei tempi andati. La vita ci può dare tanto…e tanto ci può togliere. Ma ciò che abbiamo dentro non può togliercelo più nessuno.
Come sempre, davvero bravo.
Per fortuna le nostre emozioni rimarranno per sempre con noi, dobbiamo semplicemente custodirle con cura.
Grazie infinite, come sempre.
Senza sminuire il tuo testo anzi, una canzone potrebbe essere alla Paolo Conte con immagini illuminanti.
L’amore finisce, non ‘deve’ finire. Per lo più ne trasciniamo il cadavere e si è in due a morire.
‘le carezze a mezzanotte, le risate su in terrazza’ vivono in un per sempre che è destinato a logorarsi.
sheraunabbracciopiovososenzastelle
Diciamo che vivono in un “per sempre” mutevole a seconda dello stato d’animo. Un “per sempre” in balia degli inganni della mente.
Grazieperesserestataquitiabbraccioforte.
Sta aspettando da sei ore il suo amore ballerina.
E rimane lì, a bagnarsi ancora un po’…
In realtà l’ispirazione mi è venuta ascoltando Atlantide, perciò se il post fa schifo è tutta colpa di De Gregori.
Meraviglioso testo e splendida canzone, ma mi pare di avertelo già detto che la canzone è una delle mie preferite, forse l’ho sognato, chissà! 🙂
Buona serata, Pinocchio non c’è più.
Un Sentiero Antico
Ahahah sì, l’avevi già detto.
Grazie dell’aiuto, ma, anche se conoscendomi ti potrà sembrare impossibile, avevo già risolto il mistero.
Un abbraccio fortissimo amica mia.
Molto dolce, terribilmente triste, appropriato al mio umore attuale.
Grazie
vorrei poter fare qualcosa per migliorare la seconda parte. Lo vorrei davvero.
Un abbraccio
Ci sei, a me basta questo.
Sinceramente, a me no.
Non farmi piangere, non stasera. Buonanotte my dear
Nessuno lascia un amore sul più bello perché duri per sempre…
Lo so, ma questo è un racconto di fantasia e nei sogni si sa, facciamo cose che nella realtà non faremmo mai. Forse nei sogni siamo più veri.
Grazie di essere passata.
che mereviglia…
Ehi grazie, mi piacciono questi commenti diretti, senza tanti giri di parole. Tipo “compra il pane!” Ahahah, scherzo, grazie davvero.
Molti ottonari, qualche dodecasillabo, un paio di endecasillabi, ma tanto sarebbe poesia anche lo stesso.
E non si è soli quando un altro ti ha lasciato,
si è soli se qualcuno non è mai venuto,
però scendendo perdo i pezzi sulle scale
e chi ci passa su
non sa di farmi male
Però è vero: potendo scegliere, mille volte meglio la sofferenza per avere perso qualcosa che il vuoto per non averla mai avuta. A costo di dover poi ripetere all’infinito e mi manchi, mi manchi, mi manchi…
Non conosco la metrica così bene, anzi, non la conosco proprio.
Sì, vale sempre e comunque la pena di amare, anche se poi ci schiantiamo al suolo.
Ecco, la canzone era proprio quella, secondo me, struggente e bellissima.
Grazie per essere passata di qua. Un abbraccio.
La metrica non è da conoscere: è da avere dentro. Solo così può venire fuori quando serve.
Naturalmente la poesia riguarda lui, il suo amare, il suo ricordare, non certo la stronzetta egocentrica, talmente innamorata di se stessa da non esitare a fare a brandelli le anime altrui in cambio del piccolo piacere di essere ricordata.
“resta ancora, giusto il tempo di una vita”.“le storie d’amore devono finire finché ci amiamo davvero, perché solo così continueremo ad amarci per sempre”.
punto.
buona serata
Sì. Punto.
A capo..
Buona serata a te 🙂
Mio bella, mi ricorda i personaggi e gli scenari di Zafon!
Oddio, scusami, non avevo visto il tuo commento. Ecco, ammetto la mia ignoranza imbarazzante, non ho (ancora) letto niente di Zafon. Lo metto in cima alla lista. Grazie mille per essere passata/o.
Non c’è niente di imbarazzante nella curiosità, ti consiglio Marina!
*molto